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14 apr 2022

Servizio rifiuti

Rubrica “10 anni di ATERSIR in pillole” – Le Case dell’acqua

La rubrica "10 Anni di ATERSIR in pillole" nasce con lo scopo di raccontare, con delle brevi notizie, alcuni esempi di quello che abbiamo realizzato o che abbiamo contribuito a realizzare, attraverso finanziamenti ai Comuni, nei territori della nostra regione, fin dalla nascita dell'Agenzia.

La rubrica "10 Anni di ATERSIR in pillole" nasce con lo scopo di raccontare con delle brevi notizie alcuni esempi di quello che abbiamo realizzato o che abbiamo contribuito a realizzare, attraverso finanziamenti ai Comuni, nei territori della nostra regione, fin dalla nascita dell'Agenzia: progetti a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata, della promozione e diffusione del consumo dell’acqua di rete e della lotta allo spreco di acqua.

Tutti interventi realizzati in collaborazione con i Comuni dell'Emilia-Romagna o con la Regione stessa, a favore dei cittadini e per il bene dell'ambiente.

In ogni uscita ci concentreremo su uno specifico progetto: iter di realizzazione, finanziamenti, gestione e riflessi sul territorio e sulla comunità.

Da queste "Pillole" sono naturalmente esclusi tutti gli interventi su acquedotto fognatura e depurazione (servizio idrico integrato) finanziati dalla tariffa approvata da ATERSIR e documentati nei pertinenti atti amministrativi (delibere di Consigli Locali di approvazione dei Piani degli Interventi e delibere di approvazione dei relativi consuntivi) pubblicati nella parte del sito apposita dedicata a "Atti e Documenti".

 

PREMESSA

Nell’ambito della politiche promosse dalla Regione Emilia-Romagna per la promozione dell’economia circolare, ATERSIR si occupa dell’istituzione e della gestione del Fondo d’ambito di incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti, previsto dall’art. 4 della Legge Regionale 16/2015 “Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla Legge Regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)”. Il Fondo d’Ambito, istituito al fine di incentivare la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio, attivato ed erogato a partire dall’anno 2016, viene gestito e regolato dalla nostra Agenzia, che definisce i criteri per l’alimentazione e la ripartizione del Fondo e ne cura i provvedimenti operativi, dal reperimento delle risorse economiche fino alla loro distribuzione.

- Per approfondire: in allegato il Report 2016/2019 che rappresenta un quadro di sintesi descrittivo delle attività realizzate nel triennio 2016/19 di gestione del Fondo, finalizzato alla rendicontazione dei risultati ottenuti, e alla valutazione del cambiamento generato -

Gli importi complessivi annualmente disponibili nel Fondo ammontano a circa 10 milioni di euro e sono destinati a:

 • premiare i risultati dei “Comuni virtuosi” nel contenimento della produzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio (linea di finanziamento del Fondo: LFA);

• incentivare i Comuni che procedono alle trasformazioni del servizio orientate all’introduzione della tariffa puntuale (linea di finanziamento del Fondo: LFB1);

 • realizzare centri comunali per il riuso (linea di finanziamento del Fondo: LFB2);

 • realizzare ulteriori iniziative comunali per la prevenzione e riduzione dei rifiuti (linea di finanziamento del Fondo: LFB3).

Tra gli interventi appartenenti a quest’ultima Linea di Finanziamento, in questa prima uscita della nostra Rubrica “10 anni di ATERSIR” vogliamo concentrarci sulla realizzazione delle Case dell’acqua.

In particolare tra il 2017 e il 2019 sono state installate (con progetto concluso e rendicontato) ben 25 Casette dell’Acqua in 21 diversi Comuni della nostra regione, per un contributo totale riconosciuto ai comuni, da parte di ATERSIR di quasi 500 mila euro. Le case dell’acqua, che erogano sia acqua liscia che gassata, ad un prezzo molto contenuto, hanno lo scopo di ridurre il consumo di bottiglie di plastica e di incentivare l’utilizzo di contenitori in vetro, borracce in alluminio o altro materiale più sostenibile.

 

FOCUS: Comune di Bologna

Oggi ci occupiamo del Comune di Bologna.

ll Comune di Bologna ha installato una casa dell’acqua in via del Pratello 80, pieno centro storico e della movida cittadina. Eroga acqua fresca liscia (5 cent/litro), leggermente gassata e gassata (10 cent/litro) e funziona con monete o tessere ricaricabili distribuite in alcuni esercizi commerciali.

ATERSIR ha finanziato il progetto con un contributo di 16.000 euro, su un costo totale dell’intervento di 25.000 euro.

L’erogatore si trova all’interno di locali di proprietà comunale adibiti a servizi pubblici; al fine di predisporre l’istallazione sono stati eseguiti i seguenti lavori:

· Creazione di un locale tecnico con pareti in cartongesso;

· Installazione di apparecchiature per il trattamento dell’acqua refrigerata, microfiltrata e gasata;

· Impianti di alimentazione elettrica e idrica;

· Finiture;

· Modifiche alla porta di ingresso per inserimento di pannello di mescita automatico.

L'installazione rientra tra le azioni previste dal patto di collaborazione sottoscritto con l'Associazione di Promozione Sociale Strada Sociale per realizzare il progetto di sensibilizzazione ambientale Bologna Plastic Free, con il coinvolgimento del tessuto sociale cittadino e degli operatori economici.

Le stime effettuate dal Comune di Bologna prevedono un prelievo di circa 200 litri al giorno, da parte dei nuclei familiari residenti. Tale stima è stata effettuata in via cautelativa, tenendo presente che nell’area circostante il punto di erogazione (Quartiere Porto-Saragozza, zona Malpighi) sono censiti, al 2020, più di 7.000 nuclei familiari. Tenendo come dato stimato il consumo di 200 litri al giorno, si evince che potrebbero non essere immesse al consumo, di conseguenza, 200 bottiglie da un litro (73.000 in un anno), oppure 133 bottiglie da 1,5 litri (circa 48.500 in un anno) o 400 bottiglie da 0.5 litri (146.000 in un anno). Tale stima peraltro non tiene conto degli imballaggi secondari di questa tipologia di prodotto, spesso venduto in confezioni multiple. Prendendo a riferimento, inoltre, il peso medio di una bottiglia da 1,5 litri (40 grammi), l’utilizzo dell’erogatore dell’acqua consentirebbe un risparmio di circa 2 tonnellate immesse sul mercato, equivalenti a più di 5 tonnellate di CO2 emessa per la sola realizzazione delle bottiglie, senza contare le operazioni di trasporto e di recupero.*

E’ solo un piccolo passo verso un mondo più sostenibile, ma è anche un’opportunità semplice per tutti noi di fare la nostra parte per ridurre il consumo di plastica e, perché no, allo stesso tempo, anche risparmiare.

 

*Fonte: Comune di Bologna

 

 

RELAZIONE Fondo d'Ambito L.R. 16.2015.pdf
Ultimo aggiornamento

20/05/2024, 10:34

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