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16 may 2022

Servizio idrico

L'Impianto di recupero delle acque reflue depurate di Mancasale dopo sei anni diventa strutturale

Nel 2015 è stato sottoscritto un accordo di programma, poi rinnovato nel 2019, tra Regione Emilia-Romagna, Ireti, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e ATERSIR per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dall’impianto di Mancasale (Reggio Emilia).

Nel 2015 è stato sottoscritto un accordo di programma, poi rinnovato nel 2019, tra Regione Emilia-Romagna, Ireti, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e ATERSIR per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dall’impianto di Mancasale (Reggio Emilia). Esso regola i rapporti tra le parti e indica i parametri qualitativi da controllare attraverso prelievi e analisi delle acque, la periodicità di questi campionamenti, i valori limite dei diversi parametri e, infine, le modalità di gestione di eventuali criticità.

Il recupero e riuso delle acque reflue depurate ha la duplice funzione di riciclare ai fini produttivi una risorsa rinnovabile altrimenti non utilizzata e migliorare la qualità delle acque superficiali. Il recupero ai fini irrigui infatti ha richiesto la realizzazione per l’impianto di un trattamento depurativo adeguato (trattamento terziario), in grado di restituire un effluente con standard di qualità elevati necessari per rendere possibile l’opzione del riutilizzo. Il depuratore di Mancasale, che tratta le acque urbane della città di Reggio Emilia, è fra quelli dotati di trattamento terziario finalizzato al recupero ai fini irrigui; le acque depurate sono destinate ad un comprensorio irriguo di circa 2.000 ettari con le coltivazioni tipiche dell’area, che si caratterizza principalmente per le produzioni di formaggio Parmigiano-Reggiano e vino Lambrusco.

L’impegno di ATERSIR si è naturalmente concentrato sugli aspetti in cui esercita le proprie competenze: la pianificazione di ambito, che ha previsto l’impianto e il relativo cofinanziamento in tariffa; l’aggiornamento e il riequilibrio dei Piani Operativi per prendere in carico questa soluzione fortemente orientata alla sostenibilità ambientale e alla circolarità delle risorse; la partecipazione al monitoraggio dei risultati dell’attuazione del primo Accordo, con particolare riferimento alla predisposizione del Piano di Riutilizzo Irriguo di cui all’art. 72 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque, elemento fondante per l’attuale fase in cui il riutilizzo diventa strutturale.

Per il prossimo futuro l’Agenzia svilupperà attente valutazioni sull’opportunità di replicare questi importanti risultati ad altri impianti ed aree della regione Emilia-Romagna.

 

Leggi la notizia completa sul sito della Regione Emilia Romagna.

Ultimo aggiornamento

20/05/2024, 10:34

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