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16 dec 2022

Servizio rifiuti

Report 2022 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe per i Rifiuti - Cittadinanza Attiva

Presentati i dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe per i Rifiuti: come si posiziona la nostra Regione rispetto alla media italiana in costo della tariffa, raccolta differenziata, smaltimento in discarica. 

Cittadinanza Attiva - organizzazione fondata nel 1978 che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizioni di debolezza - ha presentato il report 2022 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe per i Rifiuti, realizzato nell'ambito del progetto "Re-USER: usa meglio, consuma meno", finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

È di 314 euro la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2022 da una famiglia nel nostro Paese, con un aumento del 2,3% rispetto all'anno precedente e del 24% negli ultimi dieci anni.

In Emilia-Romagna il costo medio nel 2022 è di 277 euro con un aumento del 1,2 % rispetto al 2021.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la media nazionale nel 2020 ha raggiunto il 63% (+ 1,7 punti rispetto al 2019) mentre il 20,1% dei rifiuti urbani prodotti finisce in discarica; meglio il Nord nei livelli di raccolta differenziata (dove si raggiunge il 70,8%), segue il Centro (59,2%), infine il Sud (53,6%).

Fra le regioni, le più virtuose sono Veneto, Sardegna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Marche - tutte oltre il 70% di raccolta differenziata. Nella nostra regione, la percentuale di RD, per l’anno 2020, è del 72,2; molte province, inoltre, come Forlì, Parma e Reggio Emilia superano l’80% di raccolta differenziata, fino ad arrivare a Ferrara che si attesta allo 87,3%.

Sulla tipologia di rifiuti differenziati la percentuale più elevata è relativa alla frazione organica (39,3%), seguita da carta (19,2%) e vetro (12,2%).

La percentuale di rifiuti urbani che ancora vengono smaltiti in discarica è del 20%, in calo rispetto al 22% del 2019; l’Emilia-Romagna si attesta al 9,2%, meno della metà rispetto alla media nazionale.

Nel 2020 (dati ISPRA), la percentuale di preparazione per il riutilizzo e il riciclo si attesta al 54,4%, quindi in linea con l’obiettivo (50% entro il 2020 - direttiva 2008/98/CE5).

L'organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, nei capoluoghi di provincia italiani, è tale da prevedere nel 74% dei casi la presenza di raccolta mista (porta a porta e raccolta su strada), solo porta a porta nel 22% dei casi e raccolta stradale nel residuo 4% dei casi.

Il Rapporto riprende inoltre i dati, diffusi da Istat nelle scorse settimane, relativi all'indagine "Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città"; sarebbero più del 90% le famiglie che dichiarano di aver sempre effettuato la raccolta differenziata nel 2021. La maggioranza delle famiglie si dichiara molto soddisfatta (25,3%) o abbastanza soddisfatta (63,9%) del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta a fronte di un 9,5% che si ritiene poco o per nulla soddisfatto.

I principali motivi di insoddisfazione sono legati in particolare alla frequenza del ritiro dei rifiuti (57,3%), agli odori causati dall'umido non raccolto quotidianamente (40,3%) e agli orari di ritiro dei rifiuti (32,3%).

 

Per maggiori approfondimenti si suggerisce la consultazione del report integrale e delle infografiche di presentazione dei dati.

Rapporto-rifiuti-urbani-2022_Definitivo.pdf
Ultimo aggiornamento

20/05/2024, 10:34

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