Firmato l'accordo per il recupero di 6 milioni di metri cubi di acque reflue attraverso il depuratore di Cesena

Data: 
04/08/2022

Dopo gli accordi di Reggio Emilia Mancasale e Bologna Corticella, ATERSIR firma un nuovo protocollo con la Regione Emilia-Romagna, il Consorzio di Bonifica della Romagna e il Gruppo Hera per il recupero di 6 milioni di metri cubi di acque reflue a disposizione di agricoltura e ambiente, per ciascuna stagione irrigua, attraverso l’impianto di depurazione di Cesena. Un altro tassello importante per contrastare la siccità e rendere sempre più sostenibile l'utilizzo di questa preziosa risorsa.

L’Accordo di Programma proposto dalla Regione Emilia-Romagna prevede di valutare le caratteristiche quali-quantitative e individuare le modalità operative necessarie affinché le acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione di Cesena possano essere avviate al riutilizzo irriguo. E’ di natura sperimentale e di durata triennale (fino al 31.12.2025), rinnovabile.
Operativamente si prevede di:
a) definire la qualità e la quantità delle acque reflue in uscita dall’impianto di depurazione di Cesena;
b) definire la qualità delle acque transitanti nei canali all’uopo utilizzati dal Consorzio, tenuto conto del fatto che le acque depurate in uscita dall’impianto, da recuperare per fini irrigui, sono immesse in canali ad uso promiscuo e miscelate con altre acque, comprese quelle superficiali;
c) raccogliere le informazioni relative alle produzioni colturali, con particolare riferimento agli aspetti gestionali delle pratiche irrigue, al fine di valutare gli effetti dell’utilizzo delle acque reflue depurate;
d) verificare l’efficacia della sperimentazione condotta.

I costi saranno sostenuti direttamente dalle parti ognuno per quanto di propria competenza; l’Agenzia si assume l’impegno di aggiornare la pianificazione d’ambito al fine di prevedere, anche in questo strumento, la sperimentazione e le connesse importanti attività di monitoraggio e controllo della quantità e della qualità delle acque in uscita dal depuratore di Cesena, le attività gestionali di competenza di ognuno dei soggetti operativi coinvolti (HERA e Consorzio di Bonifica) per il buon funzionamento della sperimentazione.

Obiettivo dell’accordo è migliorare la gestione della risorsa idrica disponibile e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di tutela delle acque e di qualità dei corpi idrici. Nello specifico, l’impianto di depurazione di Cesena è dotato di una paratoia di regolazione in grado di deviare parte delle acque reflue depurate - che normalmente vanno nel rio Granarolo - verso il sistema di distribuzione delle acque irrigue gestito dal Consorzio di Bonifica.
Gli effetti dell’attività di recupero delle acque reflue depurate sulle principali colture arboree presenti nell’area servita dal Consorzio di Bonifica sono stati già studiati grazie al progetto  VALUE CE-IN, un’attività di ricerca che il Gruppo Hera ha portato avanti in collaborazione con Enea e l’Università di Bologna.
Si tratta - sottolinea la Regione Emilia-Romagna, unica a non avere procedure di infrazione sulla depurazione delle acque reflue urbane - di un esempio virtuoso, anche di economia circolare, che prende il via dopo quelli di Mancasale, nel reggiano, ma anche di Idar, nel bolognese, o Sassuolo-Fiorano e Savignano sul Panaro, nel modenese.

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