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12 jul 2022

Servizio rifiuti

Strategia nazionale per l’economia circolare e Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti

Economia circolare e rifiuti: pubblicati i due decreti del Ministero della Transizione Ecologica che delineano le linee strategiche da seguire, continuando il percorso di attuazione delle riforme previste dal PNRR.

Economia circolare e rifiuti: pubblicati i due decreti del Ministero della Transizione Ecologica (257 del 24 giugno 2022 e 259 del 24 giugno 2022) che delineano le linee strategiche da seguire, continuando il percorso di attuazione delle riforme previste dal PNRR.

 

La Strategia nazionale per l’economia circolare si inserisce in un quadro positivo per il nostro Paese che, come ha ricordato la sottosegretaria alla Transizione ecologica, Vannia Gava “è già leader nell’economia circolare, ha la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, il 79,4%, il doppio rispetto alla media europea”.
L’economia circolare, intesa come un nuovo modello di produzione e consumo volto all’uso efficiente delle risorse e al mantenimento circolare del loro flusso nel Paese, minimizzando gli scarti, costituisce una sfida epocale che punta all’eco-progettazione di prodotti durevoli e riparabili per prevenire la produzione di rifiuti e massimizzarne il recupero, il riutilizzo e il riciclo.
La strategia, in particolare, individua cinque modelli di business capaci di condurre ad un sistema produttivo coerente con le finalità descritte:
1. Filiera circolare “fin dall’inizio”;
2. Recupero e riciclo;
3. Estensione della vita del prodotto;
4. Piattaforma di condivisione per mettere in relazione chi possiede beni di consumo e chi è interessato usarli;
5. Prodotto come servizio.

Se però sull’economia circolare l’Italia ha raggiunto livelli ottimali nel contesto europeo, per quanto riguarda la situazione dei rifiuti invece c’è ancora molto da fare. “Grazie al PNRR e a una corretta pianificazione abbiamo finalmente l’occasione di promuovere e costruire nuovi impianti, moderni e sicuri, tecnologicamente avanzati, per il trattamento dei rifiuti dove serve. La parola d’ordine del governo - continua la sottosegretaria Gava - è dunque “azione immediata”. Troppo spesso il tema dei rifiuti è stato trattato in modo ideologico e questo ha allontanato le soluzioni e aggravato i problemi: ora è il tempo del coraggio e della concretezza”.

Il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR) ha un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028), è lo strumento strategico di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della loro gestione dei rifiuti; in particolare definisce i criteri e le linee strategiche cui le Regioni si attengono nell'elaborazione dei loro Piani regionali di gestione dei rifiuti, inoltre fissa i macro-obiettivi, gli obiettivi generali e le macro-azioni nell’ottica della transizione verso un’economia circolare dell’Italia nel contesto europeo, considerando anche gli indirizzi delle politiche globali dell’Agenda 2030.
Fondamentali risultano gli indirizzi europei: la Commissione Europea, infatti, ha portato al centro delle politiche comunitarie l’economia circolare dando un ulteriore impulso verso quel passaggio dall’economia lineare ad un sistema di consumi e di produzione circolare, dove il rifiuto sempre più deve essere ridotto e valorizzato in modo intelligente ed efficiente.
Il PNGR costituisce inoltre una delle riforme strutturali per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) il cui ambito d’intervento è finalizzato a migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud e realizzando progetti altamente innovativi per filiere strategiche.

Vediamo quali sono i macro-obiettivi che vuole raggiungere il Programma:

  • ridurre il divario di pianificazione e di dotazione impiantistica tra le diverse regioni, perseguendo il progressivo riequilibrio socio-economico e la razionalizzazione del sistema impiantistico e infrastrutturale secondo criteri di sostenibilità, efficienza, efficacia, ed economicità per corrispondere ai principi di autosufficienza e prossimità;
  • garantire il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti;
  • razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico e infrastrutturale attraverso una pianificazione regionale basata sulla completa tracciabilità dei rifiuti e la individuazione di percorsi che portino nel breve termine a colmare il gap impiantistico mediante la descrizione dei sistemi esistenti con l'analisi dei flussi; sostenere la contestuale riduzione dei potenziali impatti ambientali, da valutare anche mediante l'adozione dell'analisi del ciclo di vita (LCA-Life Cycle Assessment) di sistemi integrati di gestione rifiuti;
  • garantire una dotazione impiantistica con elevati standard qualitativi di tipo gestionale e tecnologico, promuovendo una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica;
  • aumentare la conoscenza ambientale e migliorare i comportamenti ambientali (inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggio) per quanto riguarda il tema di rifiuti e l'economia circolare.

Obiettivo ulteriore del PNGR è quello di indirizzare e supportare la pianificazione della gestione dei rifiuti per l’elaborazione dei Piani Regionali al fine di garantire:

  1. la rispondenza dei criteri di pianificazione agli obiettivi della normativa comunitaria, in ottica di prevenzione del contenzioso;
  2. l’efficienza, efficacia, sostenibilità, inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggistici ed economicità dei sistemi di gestione in tutto il territorio nazionale, in coerenza con gli obiettivi di coesione territoriale.
Ultimo aggiornamento

20/05/2024, 10:34

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