Alte temperature e poche piogge, soprattutto nella parte occidentale della regione, portate dei fiumi ridotte e molto inferiori alle medie, livelli acquiferi delle falde bassi, situazione non ottimale degli invasi: queste le motivazioni alla base della decisione da parte della Regione Emilia-Romagna di anticipare l’applicazione del Deflusso minimo vitale (Dmv) estivo. Ciò consentirà ai Consorzi di bonifica, aziende agricole e privati - titolari di concessioni - di prelevare e accumulare più acqua in caso di precipitazioni, senza arrecare danno agli ecosistemi, poiché le portate attualmente presenti nei corsi d’acqua regionali sono analoghe a quelle tipiche del periodo estivo. Il provvedimento sarà approvato nella prossima seduta di giunta regionale.
Anche i primi mesi del 2023 stanno presentando temperature eccezionali e in particolare sta rivelandosi particolarmente critico il bilancio idroclimatico, maggiormente in tutta la pianura e nella fascia collinare, soprattutto nella pianura centro occidentale e in provincia di Piacenza, dove i valori sono inferiori alla norma anche dell’80%.
Questo quanto emerso dalla Cabina di regia per la criticità idrica, che si è riunita il 16 marzo in Regione, per la seconda volta da inizio anno. Nel corso dell’incontro è stata restituita la fotografia della situazione meteo-idro-climatica che vede la parte occidentale della regione in sofferenza a causa delle scarse piogge invernali, con invasi quasi vuoti e livelli del Po bassissimi. È stato inoltre fatto il punto sullo stato di avanzamento degli interventi realizzati grazie alle risorse assegnate dal Governo per far fronte all’emergenza siccità 2022 in Emilia-Romagna (la regione che ha avuto più risorse, quasi 10 milioni e 700mila euro): 49 interventi, oltre il 61%, sono già conclusi, 22 in fase avanzata e 7 in affidamento.
Alla Cabina di regia, che si aggiornerà a maggio, hanno partecipato rappresentanti dell’assessorato all’Ambiente, Autorità Distrettuale Fiume Po, Aipo, Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Arpae, ATERSIR, Gestori Servizio Idrico integrato, Anbi (Unione regionale delle bonifiche) e Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna.
Su precisa indicazione della Regione, che aveva già convocato in gennaio la Cabina di regia, tutti i soggetti portatori di interesse sono attivati per affrontare al meglio la situazione di severità che si prospetterebbe se venissero confermati gli attuali trend. In particolare ATERSIR sta coordinando le attività dei diversi gestori del servizio idrico integrato per individuare gli interventi urgenti relativi al settore idropotabile più adatti ed efficaci per contrastare le criticità con l’obiettivo di avere in tempi brevi un Piano degli interventi nel settore idropotabile da condividere con l’Agenzia regionale di Protezione Civile che avrà la regia e la gestione di tutta l’attività emergenziale.
Gli interventi oggetto di attenzione riguardano principalmente la distrettualizzazione delle reti di acquedotto, il controllo delle pressioni, le sostituzioni di condotte, tutti finalizzati alla riduzione delle perdite, le interconnessioni dei sistemi, la perforazione di nuovi pozzi, l’efficientamento dei serbatoi.
Per approfondimenti visita il sito della Regione Emilia-Romagna.