Cittadinanza Attiva - organizzazione fondata nel 1978 che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizioni di debolezza - ha recentemente pubblicato il Rapporto “Acqua risorsa e servizio da tutelare”.
Anche per questa edizione sono molti gli spunti di interesse che ne consigliano la consultazione: nel report integrale sono presenti analisi su sprechi, dispersione idrica, tariffe e soddisfazione degli utenti. Sono estrapolati qui solo alcuni riferimenti legati al territorio della nostra regione, di cui si può leggere anche un comunicato più sintetico.
Sul tema della governance è stato rilevato che fra le imprese industriali impegnate nella gestione del servizio, quelle a controllo pubblico rappresentano il 73% del totale.
Il rapporto poi si occupa dello stato delle infrastrutture e delle sanzioni europee. Se da un lato osserviamo ampi margini di miglioramento rispetto alla vecchiaia delle infrastrutture (il 60% è stato realizzato oltre 30 anni fa) ed alle perdite di rete, si sottolinea con soddisfazione che la regione Emilia-Romagna risulta pienamente conforme alle direttive sulle acque reflue, pertanto nessuna sanzione è stata destinata al nostro territorio.
Il documento integrale analizza gli aspetti della qualità tecnica e contrattuale definiti da ARERA (l’autorità nazionale competente in materia), i contenuti del PNRR e le relative opportunità di finanziamento per il servizio idrico integrato e tratta in sintesi il tema della qualità dell’acqua destinata al consumo umano, anche alla luce delle più recenti disposizioni normative e regolamentari.
Interessa qui richiamare quello che riporta Cittadinanza Attiva sulle tariffe, con particolare riferimento alla realtà regolata da questa Agenzia. La spesa annua media di una famiglia di 3 persone per un consumo di 192 mc all’anno è aumentata di un solo euro dal 2019 al 2020 (da 514 a 515 euro all’anno per famiglia); nessuno dei capoluoghi della nostra regione è fra i 10 con la spesa più elevata per la bolletta dell’acqua in Italia. Con le nostre tariffe, inoltre, Cittadinanza Attiva presenta una simulazione che ci fa vedere come per un risparmio di consumi da 192 mc all’anno a 150 mc all’anno quella stessa famiglia media di persone spenderebbe 371 euro (contro i 515 del caso precedente) con un risparmio di 144 euro e quindi del 28%. Un aspetto, quello del contenimento dei consumi, su cui occorre porre attenzione.
Dove il Rapporto parla del bonus sociale idrico si riconosce il valore all’azione di ATERSIR, in quanto nel proprio territorio aggiunge al bonus sociale idrico nazionale quello specifico regionale finalizzato ad allargare il supporto alle utenze aventi diritto anche sulla quota di fognatura e depurazione della bolletta dell’acqua.
In linea generale si rileva l’esistenza di una criticità relativamente alla diffusione delle informazioni da parte degli utenti anche di aspetti qualificanti il servizio, come lo stesso bonus sociale idrico che è conosciuto da una percentuale di utenti molto bassa e conseguentemente viene attivato con numeri bassi.
Per maggiori approfondimenti si suggerisce la consultazione del report integrale, delle infografiche di presentazione dei dati e del webinar di presentazione del report.