Ieri è stato presentato a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA. Sul podio fra le città metropolitane Bologna, che arriva a quasi al 73% di RD, qualificandosi come la prima città con popolazione superiore ai 200.000 abitanti a superare l’obiettivo del 65%. Grande soddisfazione per il nostro Ente per gli ottimi risultati, certificati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, a livello regionale; l’Emilia-Romagna con il 77,1% di raccolta differenziata si colloca immediatamente dietro al Veneto, al 77,7%, nel valore di questo indicatore, che non è l’unico ma è fondamentale per dare conto della “circolarità” e sostenibilità del nostro modello di produzione e consumo, e di gestione dei rifiuti. ATERSIR, con la sua azione di regolamentazione tecnica ed economica, con le sue gare e procedure per l’assegnazione del servizio nei vari territori, con il controllo che sta svolgendo per il raggiungimento degli obiettivi la definizione dei costi, ha fornito un contributo essenziale per questo risultato.
La Presidente di ATERSIR Caterina Bagni ha affermato: “Questi risultati valorizzano il ruolo del nostro Ente territoriale, importante strumento dei Comuni di tutta la Regione, per affrontare al meglio le sfide ambientali sempre più impegnative che vengono poste dal contesto, dalle norme - dal livello europeo fino a quello regionale – e dalla programmazione regionale che ha assunto tali sfide collocandole sempre più al centro delle proprie politiche”.
C’è ancora da migliorare? “Certamente sì – dichiara Vito Belladonna Direttore di ATERSIR -, per recuperare ancora qualche punto di raccolta differenziata, come ci chiede il Piano Regionale Rifiuti e Bonifiche, ma soprattutto per concentrare da qui in avanti l’attenzione progettuale, operativa e di comunicazione sulla qualità della raccolta differenziata. Dovremo lavorare tutti insieme, a partire da questi brillanti risultati, per riuscire a consegnare alle filiere produttive materiali raccolti dai rifiuti (come carta, plastica, vetro, metalli, sostanza organica) sempre più puri per migliorarne i livelli di effettivo recupero”.