La rubrica "10 Anni di ATERSIR in pillole" nasce con lo scopo di raccontare, con delle brevi notizie, alcuni esempi di quello che abbiamo realizzato o che abbiamo contribuito a realizzare, attraverso finanziamenti ai Comuni, nei territori della nostra regione, fin dalla nascita dell'Agenzia: progetti a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata, della promozione e diffusione del consumo dell’acqua di rete e della lotta allo spreco di acqua. Tutti interventi realizzati in collaborazione con i Comuni dell'Emilia-Romagna o con la Regione stessa, a favore dei cittadini e per il bene dell'ambiente.
In ogni uscita ci concentreremo su uno specifico progetto: iter di realizzazione, finanziamenti, gestione e riflessi sul territorio e sulla comunità.
FOCUS: “Reno vivo”
Il Bacino Reno vivo, progettato e realizzato dalla Provincia di Bologna (oggi Città Metropolitana) con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna e il contributo di ATERSIR, permette di rilasciare nel fiume Reno la quantità di acqua necessaria per gli usi di valle quando le portate naturali risultano insufficienti, in particolare nei periodi di siccità.
Alla base del progetto è stato costruito un importante accordo di programma sottoscritto fra la ex Provincia di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Sasso Marconi e l’Autorità d’ambito di Bologna nel 2008.
L’accordo ha permesso di realizzare un bacino derivato dal “rimodellamento di zone di ex-cava” per il sostegno idrico e la riqualificazione ambientale di un tratto del fiume Reno a monte della Chiusa di Casalecchio. Il bacino ha la finalità di accumulare acqua nel periodo piovoso e rilasciarla, nei mesi estivi, nel Reno per sostenere almeno in parte gli usi di valle, preservando le acque della parte montana di migliore qualità. Può contenere circa 800.000 metri cubi d’acqua, rappresentando un serbatoio idrico da cui il fiume Reno attinge per mantenere una regolare portata minima, in particolare nei caldi mesi estivi nei quali sono più prolungati i periodi di siccità.
L’invaso, che si trova nel comune di Sasso Marconi, località Borgonuovo, ha una superficie complessiva superiore a 23 ettari (1 chilometro di lunghezza per 400 metri) e l’altezza dell’acqua è compresa tra 1,80 m e 6,30 m.
Lo scarico delle acque raccolte può avvenire attraverso operazioni automatiche, oppure con comandi specifici, impartiti in sito o da remoto.
Le opere sono state realizzate con risorse prevalentemente della Regione, mediante l’inserimento nel Piano d’azione ambientale 2004/2006 e nel piano degli interventi per fronteggiare la crisi idrica del 2007 (decreto Presidente 175/2007). Alla realizzazione ha contribuito anche ATERSIR, con un fondo di 150.000 euro alimentato dalla tariffa del servizio, avendo riconosciuto la valenza dell’opera, seppure indirettamente, anche per il servizio idrico integrato, in una logica di sussidiarietà con i soggetti responsabili degli altri usi della stessa risorsa, particolarmente l’uso irriguo.
Si tratta di un progetto avviato nel 2008 e completato nel 2013, in gestione alla Bonifica Renana; un modello di intervento e di cooperazione fra enti per finanziare, realizzare e gestire una riserva idrica disponibile.